articolo Salute Dieta e alimentazione
Intolleranza al lattosio: come affrontarla e conviverci freccedomenica 6 ottobre 2013

L’intolleranza al lattosio o deficit dell’enzima lattasi, è molto frequente nella popolazione e si caratterizza per la mancanza, permanente o temporanea, di lattasi, l’enzima presente sulla superficie delle cellule intestinali che è in grado di scindere il lattosio in glucosio e galattosio, che vengono poi assorbiti nel tratto gastrointestinale. Se la lattasi è assente, il lattosio non viene assorbito e a livello intestinale richiama acqua portando a diarrea e viene fermentato dalla flora batterica portando a meteorismo, flautolenza e crampi addominali: questi sono i sintomi principali dell’intolleranza al lattosio.

Ma come affrontare e come convivere con questa intolleranza? Innanzitutto, come prima cosa, bisogna accertarsi che i sintomi che si avvertono siano riconducibili all’intolleranza al lattosio. E’ necessario tenere d’occhio i sintomi che si manifestano subito dopo il consumo di latte e dei suoi prodotti derivati. Nel caso questi si manifestino, ci si può affidare al test del respiro (breath test) per una diagnosi corretta e sicura. Una volta stabilita la certezza della diagnosi si possono tenere presenti alcuni consigli dietetici per prevenire o ridurre il senso di pienezza, flautolenza, crampi o diarrea associati all’assunzione di alimenti contenenti lattosio:
  • Si possono assumere prima dei pasti degli integratori di lattasi: in questo modo l’enzima sarà presente e scinderà il lattosio nei suoi due zuccheri componenti senza portare a nessuna conseguenza. Questo è un rimedio per coloro che non vogliono o magari per una specifica giornata non possono rinunciare al latte e ad i suoi derivati.
  • Limitare o eliminare del tutto cibi e bevande contenenti lattosio: latte, panna, salumi, wurstel, formaggi a pasta molle, latticini, dolciumi come biscotti al latte, cioccolata, caramelle. Sono concessi pane, pasta, carne, pesce, uova, tutti i tipi di verdura e frutta, formaggi stagionati e a pasta dura (parmigiano, Emmental ecc.),yogurt, latte di soia, di riso o latte delattosato (senza lattosio).
  • Piccole quantità di alimenti contenenti lattosio possono essere tollerate giornalmente: le intolleranze, a differenza delle allergie, sono dose-dipendente ed anzi, l’introduzione di piccolissime quantità giornaliere può portare ad un miglioramento della tollerabilità.
Un problema molto importante per gli intolleranti al lattosio è il raggiungimento di un adeguato quantitativo giornaliero di calcio. Ma non bisogna preoccuparsi! Il calcio non è presente solo nel latte o nei latticini. Si può raggiungere l’apporto di 1000-1200 mg/giorno consumando yogurt (150 mg per 100gr di prodotto), grana, acqua bicarbonato-calcica, broccoli, cavoli, salmone, arance, fagioli, spinaci, latte di soia o di riso. Convivere con questo tipo di intolleranza quindi non è difficile e non richiede tantissimi sacrifici. Una volta assicurata la certezza della diagnosi con dei piccoli accorgimenti giornalieri si potrà mantenere uno stile di vita sano ed attivo. 
©  RIPRODUZIONE RISERVATA
Dr.ssa
Valentina  Lilla - vedi tutti gli articoli di Valentina  Lilla
Biologa Nutrizionista



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Portare ad ebollizione in una pentola 3,5 litri d’acqua, salare con sale grosso, e lessare gli spaghettini per 8 minuti.
Nel frattempo, lavare ....
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Intolleranza al lattosio: come affrontarla e conviverci freccedomenica 6 ottobre 2013

L’intolleranza al lattosio o deficit dell’enzima lattasi, è molto frequente nella popolazione e si caratterizza per la mancanza, permanente o temporanea, di lattasi, l’enzima presente sulla superficie delle cellule intestinali che è in grado di scindere il lattosio in glucosio e galattosio, che vengono poi assorbiti nel tratto gastrointestinale. Se la lattasi è assente, il lattosio non viene assorbito e a livello intestinale richiama acqua portando a diarrea e viene fermentato dalla flora batterica portando a meteorismo, flautolenza e crampi addominali: questi sono i sintomi principali dell’intolleranza al lattosio.

Ma come affrontare e come convivere con questa intolleranza? Innanzitutto, come prima cosa, bisogna accertarsi che i sintomi che si avvertono siano riconducibili all’intolleranza al lattosio. E’ necessario tenere d’occhio i sintomi che si manifestano subito dopo il consumo di latte e dei suoi prodotti derivati. Nel caso questi si manifestino, ci si può affidare al test del respiro (breath test) per una diagnosi corretta e sicura. Una volta stabilita la certezza della diagnosi si possono tenere presenti alcuni consigli dietetici per prevenire o ridurre il senso di pienezza, flautolenza, crampi o diarrea associati all’assunzione di alimenti contenenti lattosio:
  • Si possono assumere prima dei pasti degli integratori di lattasi: in questo modo l’enzima sarà presente e scinderà il lattosio nei suoi due zuccheri componenti senza portare a nessuna conseguenza. Questo è un rimedio per coloro che non vogliono o magari per una specifica giornata non possono rinunciare al latte e ad i suoi derivati.
  • Limitare o eliminare del tutto cibi e bevande contenenti lattosio: latte, panna, salumi, wurstel, formaggi a pasta molle, latticini, dolciumi come biscotti al latte, cioccolata, caramelle. Sono concessi pane, pasta, carne, pesce, uova, tutti i tipi di verdura e frutta, formaggi stagionati e a pasta dura (parmigiano, Emmental ecc.),yogurt, latte di soia, di riso o latte delattosato (senza lattosio).
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